21. feb 2022

KNX IoT: il futuro risiede nell’IP

KNX IoT: il futuro risiede nell’IP
KNX IoT: il futuro risiede nell’IP

KNX è stata fondata oltre 30 anni fa per contribuire all'integrazione di varie applicazioni di vendor di tecnologia smart home e smart building diversi in un unico progetto comune. Tra gli innumerevoli punti di forza di KNX, i due più visionari, che superano tutto, devono essere 1) la fornitura di interoperabilità affidabile, solida e regolare tra prodotti di costruttori diversi e 2) la retrocompatibilità tra sistemi. In effetti, fanno riferimento allo stesso principio, cioè la garanzia di interoperabilità tra brand nel tempo. In altre parole, nonostante i progressi compiuti, KNX non vi abbandonerà. Non vi lascerà indietro. Al contrario, vi sosterrà in futuro offrendo ancora più possibilità di interoperabilità, tanto nell'ambito delle classiche connessioni a doppino (TP) KNX quanto nel mondo più ampio e veloce delle reti IP.

Fin dal principio, i membri fondatori di KNX Association hanno riconosciuto nella standardizzazione la chiave per lo sviluppo dell'attività di controllo degli edifici. Inoltre, si sono ben presto resi conto che, per espandersi in reti informatiche più vaste e spianare la strada passando da smart home e smart building a smart city, avrebbero dovuto impegnarsi a 360° nell'IP. Da qui il lancio di KNXnet/IP nel 2007, quando KNX Association ha creato un telegramma KNX/IP standardizzato. Da allora, lo sviluppo dell'Internet of Things (IoT) ha soltanto contribuito ad accelerare le cose.

La storia finora

Aprendo le porte all'IP e all'IoT, KNX Association era consapevole che la connessione al mondo esterno avrebbe causato un aumento inevitabile dei rischi per la sicurezza. Da qui lo sviluppo di KNX Secure. Questo standard internazionale comprende due parti: KNX IP Secure, che estende il protocollo IP in modo che tutti i telegrammi e i dati trasferiti siano completamente crittografati; e KNX Data Secure che protegge in modo efficace i dati dell'utente da accesso non autorizzato e manipolazione, tramite crittografia e autenticazione.

Per ampliare ulteriormente le possibilità di integrazione, KNX Association ha lanciato la nuova IoT Third Party API standard appena approvata, che coniuga l'integrazione cloud con la comunicazione bidirezionale tra KNX e terze parti, per cui le applicazioni del cloud possono sottoscrivere informazioni on demand e quindi minimizzare il trasferimento dati al cloud e i relativi costi.

E dopo?

Nel frattempo, la pletora di soluzioni di automazione di case ed edifici, di proprietà o a protocolli aperti, unita alla diffusione di internet, ha assistito a una richiesta crescente da parte del mercato di sistemi che forniscano una via di interazione ben documentata con essi, attraverso meccanismi allo stato dell'arte nel settore IT. In risposta a questo, il KNX Information Model è stato approvato come standard europeo (EN50090-6-2), una concezione in grado di esprimere i rapporti in un'installazione KNX per supportare i seguenti casi d'uso nella richiesta/consultazione di dati, come:

  • In che modo è strutturato l'edificio in termini di piani, stanze e quant'altro?
  • In quale parte di una location è installata l'attrezzatura?
  • Quali funzionalità generali sono presenti nell'attrezzatura?
  • Su quali elementi strutturali di un edificio influisce una determinata funzione dell'applicazione, come una sala?
  • Quali punti (dati) appartengono a una funzione dell'applicazione e qual è il loro scopo (grazie alle informazioni semantiche taggate)?
  • Quali punti funzione (indirizzi di gruppo) controllano un punto specifico?
  • Ecc.

Ciò produce progetti meglio documentati per professionisti KNX e altri professionisti IT che intendono connettersi a KNX over IP, oltre a favorire la comprensione dei dati KNX da parte delle macchine.

KNX Association sviluppa inoltre KNX IoT Point API, anche come tecnologia open-source per ridurre gli ostacoli allo sviluppo di dispositivi e renderla pienamente agile, consentendo la realizzazione di vere e proprie reti IP in grado di integrare un numero scalabile di dispositivi. Il 2022 vedrà KNX Point API supportare la comunicazione (gruppo) tramite sensore/attuatore a livello di campo IPv6, consentendo così alle installazioni di scambiare i dati KNX con dispositivi utilizzando supporti mediali come Thread o Wi-Fi. In altre parole, accanto a reti TP e RF KNX affidabili, tramite accoppiatori mediali adatti, le installazioni KNX saranno estendibili con dispositivi che scambiano i dati KNX anche su reti IPv6 e sono configurabili tramite ETS e parte dei progetti ETS.

Nuove opportunità commerciali

Combinando tutte le opzioni descritte sopra, come KNX Classic, KNX net/IP, KNX IoT Third Party API e KNX IoT Point API con la semantica fornita dal modello informativo KNX, si ottiene una rete con possibilità infinite, che consente ai sistemi KNX di interagire subito con altri mondi e dare il via a innumerevoli opportunità commerciali.

KNX Association promuove quindi i servizi con KNX, per consentire ai professionisti di ampliare il loro portafoglio con i nuovi servizi e ai clienti finali di assistere all'integrazione di tutte le loro esigenze nell'intero progetto. Questi servizi di terze parti potrebbero comprendere, ad esempio, l'allarme automatico di addetti esterni o manutentori, oppure la gestione energetica consentendo al sistema di alimentazione in loco del cliente di comunicare con l'azienda fornitrice di energia elettrica regionale oppure l'interfaccia con servizi meteorologici per ottimizzare comfort ed efficienza.

L'implementazione finora

KNX over IP è già una realtà. È già disponibile una gamma di prodotti e soluzioni KNX IP, da interfacce, router e server a sistemi di visualizzazione e assistente vocale. Esistono inoltre numerosi progetti, sia residenziali, sia pubblici/commerciali che utilizzano IP come mezzo di trasporto.

Come evidenziato da quanto sopra, KNX non dorme mai e garantisce costantemente una retrocompatibilità completa con qualsiasi estensione del sistema. Con KNX, siete protetti E pronto per il futuro.

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